Di Martedì – Inedito format su La7: insieme Schlein e Annunziata, da giugno eurodeputata del Pd

(Di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – Una gesticola, si agita, polemizza appena ne ha l’occasione. L’altra sorride, arrotonda, cerca l’affondo attraverso la battuta. La prima è Lucia Annunziata, volto storico del giornalismo italiano, oggi europarlamentare eletta con il Pd. L’altra è Elly Schlein, segretaria del partito.
L’intervista doppia è andata in onda martedì sera nel programma di Giovanni Floris su La7. Duetto a tratti gustoso, proprio per la scelta piuttosto inedita: quella di mettere a confronto due personaggi che – almeno in questo momento – giocano nella stessa squadra, ovvero i dem. Per Floris l’intervista doppia a due, che fanno riferimento allo stesso mondo, magari per scavare nelle contraddizioni della sinistra, è un format consolidato. In questo caso, l’operazione è ancora più marcata, visto che la Annunziata oggi è in politica. Ma com’è noto il Pd riunisce al suo interno una varietà di posizioni tale da risultare spesso più che una sintesi, una somma. E dunque, eccole arrivare nel salotto di Floris, insieme. D’altra parte, era stata la stessa Schlein a voler candidare la Annunziata a Bruxelles. Di sinistra, ma non pacifista, atlantista, ma neanche anti-pacifista, con rapporti trasversali (e un pacchetto di voti significativo) è di quelle figure che servono come il pane alla segretaria. Anche perché nel drappello degli europarlamentari la segretaria è in minoranza.
L’ex presidente della Rai ci tiene ad avere un ruolo, soprattutto sulla politica estera. Tutto comprensibile. Meno lo è, forse, la scelta della segretaria di farsi intervistare insieme a una che alla fine le copre le spalle. Perché la Schlein è troppo attenta alla propria gestione mediatica per pensare che una simile iniziativa non l’abbia trovata d’accordo. Non è più andata a Otto e mezzo dopo che nel settembre del 2023, Lilli Gruber la apostrofò: “Ma chi la capisce se parla così?”. Per dire.
E dunque, Floris le mostra il lavoro fatto dai giovani di FdI, attraverso una serie di cartelli effigiati con i gufi di renziana memoria, che la accusano di aver sbagliato tutte le previsioni, economiche e sociali. Schlein conia lo slogan: “Mentre sono impegnati ad allestire una pista di ghiaccio ad Atreju, chi non ha i soldi per comprare i pattini scivola”. Floris cita Stellantis e chiede il perché della ritrosia della segretaria dem sugli Elkann (“Sarà forse per Repubblica?”). Risponde Annunziata, con un giro di parole che sul punto sorvola, pure se cerca di nobilitare l’amore della sinistra per i grandi padri dell’automobile italiana: “Gli Agnelli sono sempre stati molto ammirati in questo paese. I giovani Agnelli hanno sottovalutato il loro peso etico”.
E mentre Elly attacca l’illegalità del Cpr in Albania, lei corregge il tiro: “Non tiriamo dentro il corpo dei carabinieri”. Il duetto tra le due si svolge un po’ così: Elly va di ragionamento aulico, Lucia mette le mani in pasta. Le due, più che per le argomentazioni, paiono divergere per immagine (una ha oltre 70 anni, l’altra meno di 40), per stile, per linguaggio. E allora, davanti a una foto particolarmente amichevole di Giorgia Meloni con Trump, Annunziata non esita a definirla “ye ye”, senza evitare di dare dell’ultra-atlantista alla premier. Ma è sul voto su Ursula che si scorge la ratio politica dell’operazione. “Sono io che devo spiegare, sono io che l’ho votato”, aveva, d’altra parte, spiegato all’inizio l’Annunziata. A domanda specifica sul perché il Pd in Europa abbia detto sì a una Commissione con dentro Fitto, mentre aveva sempre dichiarato che non avrebbe votato con la destra, la segretaria ribadisce la “linea” (“Non c’è alcuna alleanza, noi abbiamo detto sin dall’inizio che verificheremo ogni centimetro di questa Commissione”), mentre la Annunziata dice la sua, in maniera tanto prosaica quanto pragmatica. “Se noi del Pd avessimo votato contro non avremmo Commissione”. Con Trump alle porte, non si poteva fare. Alla fine, i ruoli si confondono. Quando la Schlein risponde alla domanda – piuttosto blanda – di Floris sul fatto che il centrosinistra unito sarebbe avanti nei sondaggi ma non esiste, con la consueta formula (“testardamente unitari”), la Annunziata, invece di rispondere, cambia le carte in tavola: “Faccio la giornalista adesso. Elly, che pensi dell’operazione Conte? Ti senti più forte? È più facile lavorare?”. Dopo un attimo di sbandamento lei, di nuovo, si rifugia nella formula: “Cercheremo convergenze in Parlamento”. Lo stile della risposta non cambia.