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M5S, nuova mossa di Beppe Grillo. L’idea di rispolverare il “messaggio di fine anno”

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Dalla battaglia per il simbolo del Movimento 5 Stelle ai progetti dopo lo strappo con Giuseppe Conte

M5S,  nuova mossa di Grillo  L’idea di rispolverare il «messaggio di fine anno»

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – Le voci si rincorrono con sempre più insistenza. L’ala movimentista preme. Aspetta un messaggio. E il messaggio in questione potrebbe arrivare in tempo per il cenone di San Silvestro. Beppe Grillo potrebbe rispolverare il suo discorso di fine anno, una tradizione nei primi anni del Movimento, interrotta con l’avvento del nuovo corso contiano. L’idea c’è, la suggestione è quella di annunciare le prossime mosse, chiarire «cosa nascerà dall’humus» dei Cinque Stelle (come lui stesso ha detto nel suo video alla guida del carro funebre per sancire «la fine» del M5S) legati all’ormai ex garante. Insomma, Grillo potrebbe far luce — almeno in parte — sul nuovo progetto.

I movimentisti si dicono «sicuri che Beppe presto darà un segnale e lancerà la sua sfida al partito di Conte». E il discorso di fine anno sarebbe l’occasione propizia sia come tempi sia per il significato simbolico. «Si tratta di una ripartenza e allo stesso tempo riallaccia idealmente un legame con il M5S delle origini», dice chi lo conosce bene. Grillo in queste settimane, dopo il voto-bis dei Cinque Stelle che ha confermato l’eliminazione del ruolo del garante, ha preferito tenere un basso profilo. Ha scelto la riservatezza, ha evitato le polemiche, si è limitato solo al suo passo d’addio ironico in stile Truman Show, come a sottolineare che la strada per lui era già segnata. «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte», ha scritto. L’unico commento pubblico. Ma nel privato il fondatore ha affilato le armi: si prepara alla battaglia legale sul simbolo — che probabilmente diventerà un tema dominante nel 2025 — e sonda le «sue» truppe. Da un punto di vista legale, probabilmente sarà l’associazione che detiene il marchio a muovere l’iter.

«Riprendersi il logo del Movimento sarà solo il primo passo», assicurano i movimentisti. La suggestione — a dire il vero complessa — è poter usare il nome M5S già alle Amministrative. Serve, però, un momento spartiacque per definire le situazioni. Nei suoi messaggi di fine anno Grillo ha sempre lanciato spunti per il futuro e commentato il presente. C’è chi ricorda il suo messaggio del 2013: «Se volevo dei soldi avrei fatto il tesoriere di un partito con 42 milioni di euro» (alludendo ai rimborsi elettorali che il Movimento Cinque Stelle non percepì all’epoca, ndr)», diceva. «Non è cambiato niente, Beppe è come allora. Non è una questione economica, ma di coerenza politica: questo M5S non ha nulla delle nostre Cinque Stelle».

Il tam tam su un suo possibile discorso non trova né conferme né smentite dall’entourage del fondatore. «Beppe ci ha abituato a decidere all’ultimo», rimarcano i suoi fedelissimi. «Se vogliamo sfidare Conte, però, serve tornare in campo e nelle piazze quanto prima».


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