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M5S, torna il “contro-discorso” di Grillo. La strategia per la guerra sul simbolo

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Oggi il messaggio del fondatore. L’attesa dei fedelissimi: sarà un anno di scontri e rinascita

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – L’ironia, la suspense e qualche rassicurazione: Beppe Grillo lima gli ultimi dettagli per il suo contro-discorso di Capodanno. L’ormai ex garante del M5S ha rotto gli indugi e, come anticipato dal Corriere, è orientato a riprendere la tradizione del messaggio di fine anno per il popolo movimentista. E il fatto che riprenda il filo di una consuetudine che si era spezzata con i 5 Stelle al governo e con il traghettamento sotto la leadership contiana, la dice lunga sulle intenzioni di Grillo.

«Per noi è importante che Beppe parli, che qualcosa si muova», spiegano i movimentisti. Che precisano anche: «Si tratta di un primo passo verso una nuova direzione, di chiarire a chi crede in lui e non nel nuovo partito contiano quali strade ci attendono».

Grillo, però, secondo quello che filtra, non è così propenso a giocare tutte le sue carte. Ci sono diversi motivi per cui preferirebbe aspettare. E non solo per creare suspence sulle sue prossime mosse. Certo, l’effetto teatralità per uno showman ha un peso, ma le chiavi di lettura stavolta sono molteplici. E potrebbero anche far cambiare all’ultimo i piani. La causa per l’uso del simbolo M5S è alle porte e anche per questo motivo — spiegano i ben informati — il fondatore del Movimento vorrebbe dare agli avversari poche informazioni utili. 

Insomma, Grillo sarebbe intenzionato a parlare senza anticipare troppi passi: un detto non detto, necessario a rassicurare l’ala movimentista sul 2025 che verrà e al contempo capace di «gettare qualche sasso nello stagno del M5S», come dicono alcune fonti. Diversi ex 5 Stelle, che hanno lasciato il Movimento anche per divergenze con Conte, sono pronti a raccogliere la sfida dell’ex garante. 

Quello che è certo è che con il contro-discorso del 31 dicembre Grillo tornerà, dopo anni, a vestire i panni di capo politico in pectore, stavolta di fatto leader di una frangia di delusi del corso contiano. Il fondatore del M5S promette battaglia. E così auspicano anche i suoi fedelissimi: «Ci attende un anno importante, di scontri e di rinascita», dice chi conosce bene Grillo.
L’ombra di una scissione — con inevitabili ricadute anche sull’asse con il Pd e sui pesi nel centrosinistra — appare imminente. 

Non a caso, Danilo Toninelli continua a tuonare contro il M5S: «I partiti di opposizione, che parlano dei problemi, non offrono nessuna soluzione né concretezza — dice a Radio Cusano Campus l’ex ministro e attuale membro del collegio dei probiviri —. Il M5S di Conte? È scontato che perda voti, perché ha cancellato le regole istituzionali del Movimento diventando una copia del Pd. Il problema è che la gente vota l’originale e non la copia, infatti i voti persi dal Movimento li ha guadagnati il Pd».


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