
(Raffaele Pengue) – È finita la pagliacciata. L’amministrazione Di Lonardo, fuffa & travestimenti, gl’incapaci al potere, i mercenari della politica, il carnevale delle trattative prima, durante e dopo, l’attaccamento alla poltrona senza la minima dignità… Tutto questo mentre è in corso la fuga di massa da Guardia di giovani e cittadini – sempre più preda di bande di malviventi -, la catastrofe economica e sociale, e si devono predisporre i piani per i “corposi” investimenti che sono stati affidati nelle mani di questa gente…
È finita la pagliacciata. Fra un anno ci proverà una “nuova” squadra, ma non dite che torniamo a Floriano Panza. La situazione, sarà completamente diversa, non è paragonabile.
Quattro anni e mezzo fa fu agitato lo spettro del degrado in cui versava la comunità, ci fu la pressione combinata di cittadini scontenti e delusi: e non dimentichiamo che la cupola “cantiniera” cospirava da anni per far fuori Panza a ogni livello di potere e con ogni mezzo. E se nel caso di Floriano Panza fu agitato lo spettro del degrado della comunità e qualche scandaletto per farlo cadere, nel caso Di Lonardo non c’è bisogno di agitare alcuno spettro perché questo paese vive una situazione drammatica ed eccezionale e non possiamo pensare di affrontarla con l’amministrazione peggiore che si può avere, sotto ogni profilo, per giunta guarnita di personalità di pura coreografia. Un’amministrazione guidata da un personaggio senza sostanza, un trasformista senza decenza, che era stato democristiano nella prima versione; mastelliano nella seconda e si apprestava a guidare un gruppo raffazzonato nella versione “responsabili”. Accompagnato dai più imbarazzanti pseudo-politici e qualche giovane nato vecchio. Un sodalizio tra la classe dirigente più scombinata e inadeguata della nostra storia comunale e il sistema che da anni anche se perde le elezioni poi vince il Comune di Guardia. Individui tenuti insieme dalla colla del potere, legittimati dalle urne, ma frutto proprio di un incantesimo di Panza e di una losca alchimia. Anche per questo, ora Di Lonardo & C. non possono prendersela con Floriano e i suoi sottoposti come il diavolo che li ha mandati in rovina: lui, in un certo qual modo, li ha mandati al Comune, se oggi sono là, lo devono a lui e alle sue spericolate manovre politiche. Floriano li fece, Floriano li disfece. Amen.
Ciò detto, è presto per affrettare giudizi sulla scelta dei futuri antagonisti da contrapporre a questa masnada di avventurieri e sulla situazione che si verrà a creare di qui a qualche mese; le personalità di cui si parla in queste ore nei bar di Guerre Stellari sono controverse. Non mancano inquietudini. Però si possono dire almeno due cose. La prima: qualunque sia il giudizio, la speranza è che alle prossime elezioni si torni perlomeno alla serietà, confrontandosi con la realtà guardiese senza giochi di prestigio e circo annesso. La seconda: la ricerca di personalità di alto profilo dovrà nascere stavolta in maniera tassativa proprio dal fallimento vistoso di un ceto politico veramente imbarazzante. È una necessità, a questo punto, non c’è scampo. Altrimenti è ridicolo gridare sin da ora contro un sistema di cui quasi tutti sono stati al guinzaglio in questi anni. Resterà da vedere come si regoleranno e come si diversificheranno le posizioni – i soliti noti, quelli buoni per ogni stagione, qualche residuo dell’attuale compagine – tra chi scenderà in campo. È presto per azzardare previsioni e giudizi. Per ora diciamo con sollievo che nel giro di qualche mese finirà un equivoco, la pagliacciata è finita e forse cesserà un insulto quotidiano alla dignità dei guardiesi, alla capacità, alla coerenza, alle gravi difficoltà che attraversa questa comunità.
Riprendiamoci un po’ di serietà. Perché alle prossime elezioni il rischio di finire nuovamente nelle grinfie di Floriano &C., è reale.