La deputata piemontese si difende dopo il«siparietto» su La7 in cui ha replicato abbaiando al collega dem, che ricordava la condanna per peculato nel 2023. «Mi denigrano impedendomi di parlare del tema della sicurezza»

(di Matteo Roselli – corriere.it) – Il «bau bau» in diretta tv rivolto al deputato Pd Marco Furfaro? «Non mi ha riconosciuto come collega contestando la mia presenza in tv. E mi ha tolto la dignità di parola perché sono stata condannata».
Non accenna a fare passi indietro la vicecapogruppo alla Camera in quota Fratelli d’Italia Augusta Montaruli sul battibecco surreale che ieri ha animato la trasmissione Tagadà su La7.
A scatenare la baruffa tra i due è stato il caso Almasri, il capo della polizia libica incarcerato perché, secondo i documenti della Corte penale internazionale dell’Aja, sotto il suo comando alla prigione di Mittiga sarebbero state uccise 34 persone e violentato un bambino.
L’affondo di Furfaro
La discussione si è trasformata velocemente in uno scambio di accuse, con il deputato Furfaro che ha attaccato Montaruli sulla vicenda giudiziaria che l’ha vista condannata per peculato nell’ ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli” sull’uso illecito di fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari della Regione tra 2010 e 2014: «Io a differenza sua ho la fedina penale pulita. Voi siete abituati ad avere problemi con la giustizia, io no».
A quel punto la parlamentare del partito di Giorgia Meloni ha tirato fuori la vicenda della senatrice Dem Monica Cirinnà, nella cui casa a Capalbio furono trovati 24 mila euro all’interno della cuccia del cane.
«Mi difendo dalla lapidazione»
Da qui la reazione a sorpresa di Montaruli, che ha iniziato ad abbaiare interrompendo Furfaro. «Il deputato Pd ha mancato di rispetto non solo a me ma a tutto il Parlamento – continua Montaruli -. Mi sono assunta le mie responsabilità, l’ho detto più volte. Una condanna non può essere però a vita e non può essere il lascia passare per un trattamento volto all’umiliazione nei miei confronti, in un costante tentativo di lapidazione, volto a togliermi i miei diritti, tra cui c’è anche quello di parlare nel merito di sicurezza». Da tempo del resto Augusta Montaruli ha ingaggiato una battaglia contro gli «hater» che la attaccano per i suoi trascorsi giudiziari.
Per la vicecapo gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «non può passare il concetto che chi è stato condannato non può più esprimersi. Ho già pagato le conseguenze di fatti che risalgono a ben 15 anni fa e da cui mi sono già difesa nelle sedi opportune».
AUGUSTA MONTARULI CHE ABBAIA IN TV E’ UNA SCENA TERRIFICANTE
(Aldo Grasso – corriere.it) – Il grado zero del talk show, ovvero quando la parola si umilia per lasciare posto a borborigmi lessicali, a fedifraghe alleanze gergali, a oscillazioni fra la bipedità dell’uomo e della donna e la quadrupedità del cane. Prima o poi doveva succedere, è successo. Nel corso del programma «Tagadà» su La7 c’è stato uno scambio di accuse fra il deputato del Pd Marco Furfaro e la deputata di FdI Augusta Montaruli che […] non ha trovato di meglio che mettersi ad abbaiare fra lo sconcerto dell’attonita conduttrice Tiziana Panella.
Una scena terrificante: Montaruli ha iniziato a guaire con un «bau bau», ripetendolo varie volte, simulando anche con le mani l’abbaiare di un cane. E la scena si è protratta per circa sessanta interminabili secondi.
Ora, è vero che il Parlamento italiano è diventata la più fervente palestra dell’insulto, l’università dell’ingiuria, la salda tradizione della volgarità, ma al latrare, all’ululare, al ringhiare non eravamo ancora giunti. È la nullificazione della parola e, con essa, del pensiero, è la pienezza del declino. […] è la discesa nel Maelström del nulla.
Sappiamo che nei talk show le dichiarazioni di principio, la propaganda da comizio, le frasi magniloquenti sono la sola retorica possibile: dopo anni di abuso e di risse, la parola è ormai estenuata, consunta, inservibile e la scuola del silenzio ha i banchi vuoti. La chiacchiera televisiva è ormai incapace di pensare o di agire […] disorientata come durante un’allucinazione. I sovranisti dovrebbero sapere che non si abita un Paese, si abita una lingua.
Chissà da dove nasce quel «bau bau»? I maligni ricordano che Montaruli ha subito una condanna, punzonata dalla Cassazione, nell’ambito di un’inchiesta piemontese su rimborsi gonfiati. Le spese riguardavano cene, abiti di lusso, gioielli, borse, ma anche corsi sull’uso dei social network e libri come Mia suocera beve, Sexploration e Giochi proibiti per coppie. Pare che in questo ultimo libro ci siano fosforescenti conversazioni canine.