
(Gioacchino Musumeci) – Luigi Donzelli ha sentenziato sulla crisi del comparto industriale italiano in panne.
Il dirigente, noto per narrazioni fiabesche offerte al pubblico inebetito, sostiene che i dati economici italiani sono i migliori in Europa. Tuttavia l’Italia risente delle crisi, ad esempio quella tedesca. Nonostante questo “per fortuna riusciamo a resistere a queste difficoltà meglio delle altre nazioni europee. Ci sono occupazioni e dati macroeconomici in crescita. Grazie al Governo Meloni stiamo anche impedendo che le follie green ostacolino ulteriormente la produzione industriale”…
Donzelli, non avevo dubbi, è tattico ma politicamente nullo; si guarda bene dall’elencare dati perché l’unica crescita sensibile è la disperazione dei cittadini.
L’Eurozona affonda nella crisi e nella fiaba di Donzelli stiamo bene perché altri starebbero peggio. Soluzioni? Nessuna, però “mal comune mezzo gaudio” che va bene sul piano favolistico in cui l’elfo Donzelli dialoga con gli unicorni.
Secondo “Sole 24 Ore” non un giornale bolscevico “ Il 2025 ha fatto il suo esordio con due dati per nulla rassicuranti sullo stato di salute della nostra economia, e di quella europea più in generale, che combinano la bassa crescita, e dunque la sostanziale stagnazione con un nuovo e probabilmente transitorio rimbalzo dell’inflazione” é ovvio che Donzelli non sa di che parla quando apre il becco da aquilotto miope.
Nell’Italia reale Il comparto industriale è inchiodato da almeno 18 mesi ma i patrioti guardano il giardino dei vicini. Come se i danni altrui potessero lenire i nostri. La Dx possiede un talento: adatta la propria narrazione secondo il principio che se annaspiamo è sempre colpa degli altri. Finché Germania e Francia trainavano l’Eurozona e l’Italia pesava con debito colossale e crescita stitica, la Dx sovranista urlava che la crisi dipendeva da parametri economici imposti dall’Europa matrigna.
Dal settembre 2022 la Dx sovranista nuova zerbina di Washington è improvvisamente amica delle istituzioni europee. La crisi franco/tedesca minimizza l’export e la bilancia commerciale si sposta verso mercato interno fatiscente ove pesano aumenti sui generi primari, prodotti assicurativi obbligatori e bollette dell’energia. Ciò si traduce in sofferenza per milioni di famiglie penalizzate da salari cristallizzati a 30 anni fa oltre la manovra che taglia ulteriormente la capacità di spesa di ampie fasce di popolazione, soprattutto le più povere.
Donzelli racconta che la Dx combatte follie green e mi fa ridere. Ieri c’era la “follia immigrazionista” a cui Meloni ha contrapposto i centri Albanesi inutili e costosi. Oggi c’è la follia green. Donzelli dovrebbe prima collegare il cervello e spiegare ai suoi elettori cos’ abbia a che vedere il green con l’inflazione indotta dalla speculazione energetica cominciata immediatamente dopo la chiusura della crisi Covid. Allo stesso modo Donzelli dovrebbe spiegare a sé stesso in che modo il green abbia a che fare con lo spreco di risorse destinate al settore bellico; con quello bancario vanta extraprofitti che il governo rifiuta di tassare, preferisce contrarre prestiti miliardari dalle banche e raccontarne le iniziative salvastato.
Donzelli deve spiegare che c’entri il green coi tassi di interesse controllati con un clik dalla BCE, altro che mille euro sui conti degli italiani. Gli aumenti dei tassi hanno prodotto costi esorbitanti di materie prime ed energia poi spalmati sui cittadini da imprese la cui ingordigia è senza limiti. Le stesse imprese che Meloni favoreggia deprecando visoni tossiche di associazioni sindacali ostili al regime che incenerisce i dritti dei lavoratori. Alla tattica sucida della BCE è seguita la contrazione del marcato prevista dagli economisti del World Economic Forum. Solo oggi il parlamento europeo chiede spiegazioni su reali tossicità che la Dx meloniana non può osteggiare. Perderebbe il sostegno degli istituti che detengono il nostro debito.
Donzelli, irricevibile somaro, spera di essere graziato da somari peggiori di lui ma Il governo Meloni è ricattabile sulle principali debolezze italiane: economia, immigrazione e debito pubblico. Perciò non migliorerà alcun dato, favoreggerà i soliti ricchi e osteggerà il popolo italiano in maggioranza.