
(Pippo Giordano – ilfattoquotidiano.it) – Rimango davvero basito nel leggere e vedere episodi sgradevoli, ripugnanti e vomitevoli, che offendono ogni persona di sano intelletto. In un talk show c’era un dibattito politico tra due parlamentari, quando una gentile donna ha iniziato ad abbaiare ogni qualvolta che l’altro parlamentare tentava di parlare. Non conoscevo la gentile donzella. Ma incuriositomi ho fatto una ricerca in rete e ho appreso con sconcerto che la imitatrice del cane era pregiudicata per aver riportato una condanna per peculato, con sentenza passata in giudicato.
La parlamentare in questione si chiama Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia. Una volta quando, ci si rivolgeva a un parlamentare, lo si apostrofava con Onorevole. Oggi, di quell’onorevole non è rimasto un granché. Eppure nella nostra Costituzione si citano “Disciplina e onore”. L’art 54 della Carta costituzionale recita: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
A me pare che quasi la totalità degli italiani si comporti come prescrive l’articolo, con onestà e rettitudine. Invero, coloro che dovrebbero osservarlo lo calpestano con ignavia e tracotanza. Infatti, mostrano il loro lato peggiore, noncuranti di comportarsi come l’elementare senso civico richiederebbe. Hanno esautorato quella bellissima parola in voga tra i cittadini onesti e che si chiama rispetto. L’hanno sostituita con “ecchissenefrega”, col bau bau o, ancor più meschina, con: “Una gioia non lasciare respirare chi sta nell’auto delle penitenziaria”.
Questa terribile frase era accompagnata da mimica facciale, simile al padre putativo del ventennio, che tanto piace a colui che l’ha pronunciata. E proprio in questi giorni il sottosegretario che ha pronunciato quell’obbrobriosa frase – Andrea Delmastro – è stato condannato a 8 mesi per rivelazione del segreto d’ufficio. Lo stesso con inaudita arroganza è alla ricerca di un “giudice a Berlino”. Tranquillo sottosegretario, i giudici italiani sanno amministrare la giustizia, non c’è affatto bisogno di un tedesco.
Dottoressa – meno male che è laureata – Montaruli, la prossima volta per favore faccia un altro verso: chissà che non abbia più successo mediatico. Per il traffichino di carte riservate, il noto sottosegretario Delmastro: che dire? La sua frase, visto che avete la pretesa di scrivere la storia, rimarrà negli annali della stupidità umana. Sovente dico di essere super felice nel leggere la mia carta di identità, perché mi ha evitato in ragione del mio ex lavoro di scortare siffatti personaggi.
E non posso qui ricordare, al di là del loro credo politico, statisti e Onorevoli di tutt’altra caratura. Ebbi l’onore di fare la scorta a personaggi che per ruolo istituzionale non avevano pari. Uomini dello Stato, che incarnavano il loro ruolo con dignità e decoro, oltre che con onore e disciplina. Mi riferisco – a scanso di equivoci – ai rapporti che avevo, allorquando ero chiamato a scortarli in funzione del mio servizio alla Digos: scortai ministri, politici, ambasciatori, sindacalisti, capi di stati esteri e presidenti del Consiglio. Altro che Augusta Montaruli, Andrea Delmastro e Daniela Garnero, alias Santanchè. Prendete nota: rispetto, rispetto e rispetto verso le istituzioni e il popolo italiano.