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“L’aeroporto Berlusconi? Mia l’idea”. La transumanza di Di Palma, dai 5S al Pd, alla destra. Ora si offre a FI

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L’AD DI ENAC – L’avvocato, assai bipartisan, che rivendica l’intitolazione dello scalo a B.

(DI PDR – ilfattoquotidiano.it) – Da super tecnico a uomo per tutte le stagioni (politiche), il passo è breve. Brevissimo per l’avvocato Pierluigi Umberto Di Palma. Parliamo del presidente dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che, nonostante l’ingombrante presenza del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, continua a rivendicare la paternità dell’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Strizzando ora l’occhio a Forza Italia, dopo averlo fatto con M5S e Pd.

Negli scorsi giorni Di Palma ha spiegato a Repubblica di essersi assunto lui la responsabilità dell’intitolazione dello scalo milanese a Berlusconi, presentando la proposta al cda di Enac. “E in Consiglio – ha sottolineato l’ad di Enac – è stata approvata senza obiezioni”. Un messaggio chiarissimo al leader di Forza Italia Antonio Tajani, oscurato da Salvini che ha fatto di tutto per prendersene il merito. Un grande problema per Di Palma e la sua passione verso il lido azzurro. Partito da quel di Grottaglie (Taranto), il nostro non ha mai nascosto l’interesse per la politica, mentre inanellava una serie di incarichi tecnici rilevanti: è stato, tra gli altri, consigliere giuridico dei ministri dei Trasporti Signorile, Burlando, Treu, Bersani, del ministro dell’Ambiente Ruffolo, del ministro dell’Industria Savona, capo di Gabinetto del presidente della Regione Emilia-Romagna e capo dell’Ufficio legislativo del ministero dell’Industria (Gnutti). Già dg dell’Enac dal 1998 al 2003, è poi stato consulente giuridico dell’Agenzia Spaziale (2007-2011) e vice segretario generale della Difesa (2011-2014), fino a raggiungere la presidenza dell’Enac dal primo luglio 2021.

L’ultimo incarico, si vocifera, è arrivata grazie ai 5Stelle che hanno visto in Di Palma un tecnico da consigliare all’allora ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Anche il Pd si è speso molto per lui e d’altronde Di Palma nel 2016 si è candidato sindaco a Grottaglie, appoggiato dai dem. Di Palma si è poi fatto notare per la sua battaglia contro il capo della più grande low cost d’Europa, Michael O’Leary. L’ad di Ryanair è arrivato a chiederne le dimissioni dopo che Di Palma l’ha accusato di non applicare più tariffe convenienti. Uno scontro che ha coinvolto anche il ministro Adolfo Urso (FdI) che ha utilizzato il rapporto dell’Enac per chiedere per legge un un tetto al prezzo dei voli, richiesta poi stralciata. FdI non avrebbe poi nascosto la volontà di cambiare l’ad dell’Enac. Voci che, arrivate a Di Palma, l’avrebbero spinto verso FI.


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